Urologia Oncologica
Dallo studio STRIVE è emerso che Enzalutamide ( Xtandi ), un inibitore orale del recettore degli androgeni, ha ridotto in modo significativo il rischio di progressione del tumore alla prostata o di mortalità rispetto alla Bicalutamide ( Casodex ) nei pazienti con carcinoma alla prostata resistente alla castrazione.
Enzalutamide si lega allo stesso recettore degli androgeni della Bicalutamide, ma con maggiore affinità.
L’endpoint primario dello studio STRIVE era rappresentato dalla sopravvivenza libera da malattia.
Gli endpoint secondari includevano il tempo alla progressione del PSA, una risposta PSA del 50% o superiore, e sopravvivenza libera da progressione radiografica per i pazienti con solo malattia metastatica.
L'analisi ha incluso 396 uomini con tumore alla prostata resistente alla castrazione non-metastatico ( n=139 ) o metastatico ( n=257 ).
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 160 mg di Enzalutamide al giorno ( n=198; età media, 72 anni ) oppure a 50 mg di Bicalutamide al giorno ( n=198; età media, 74 anni ).
Il tempo mediano di trattamento è stato di 14.7 mesi nel braccio Enzalutamide e 8.4 mesi nel braccio Bicalutamide. Più pazienti nel braccio Enzalutamide ha ricevuto almeno 12 mesi di trattamento ( 68% vs 35% ).
Nel complesso, Enzalutamide ha ridotto il rischio di progressione o di mortalità del 76% ( hazard ratio, HR = 0.24; IC 95%, 0.18-0.32 ) rispetto alla Bicalutamide.
I pazienti che hanno ricevuto Enzalutamide hanno raggiunto una sopravvivenza libera da progressione mediana di 19.4 mesi ( IC 95%, da 16.5 a non ancora raggiunta ), mentre la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 5.7 mesi ( IC 95%, 5.6-8.1 ) per Bicalutamide.
Il miglioramento della sopravvivenza libera da progressione con Enzalutamide è persistito nei sottogruppi di pazienti.
La sopravvivenza mediana libera da progressione è migliorata con Enzalutamide tra gli uomini con malattia non-metastatica ( non raggiunta vs 8.6 mesi; HR = 0.24; IC 95%, 0.14-0.42 ) e con malattia metastatica ( 16.5 mesi vs 5.5 mesi; HR=0.24; IC 95%, 0.17- 0.34 ).
L'analisi dei sottogruppi M0 ha mostrato che Enzalutamide è superiore a Bicalutamide.
Enzalutamide ha dimostrato miglioramenti significativi per quanto riguarda tutti gli endpoint secondari dello studio.
E’ stata osservata con Enzalutamide una riduzione dell’81% nel tempo alla progressione del PSA ( HR=0.19; IC 95%, 0.14-0.26 ), così come la riduzione del rischio di progressione radiografica o di morte tra gli uomini con carcinoma metastatico ( HR=0.32; IC 95%, 0.21-0.5 ) e con malattia non-metastatica ( HR=0.24; IC 95%, 0.1-0.56 ).
Inoltre, una maggiore proporzione di pazienti nel braccio Enzalutamide ha raggiunto una risposta PSA di almeno il 50% ( 81% vs 31%, p inferiore a 0.001 ).
Il profilo di sicurezza di Enzalutamide è apparso in linea con i risultati riportati in precedenza in studi di fase 3.
Il 36% degli uomini che ha ricevuto Enzalutamide ha presentato un evento avverso di grado 3 o superiore, lo stesso tasso di eventi avversi che si sono verificati nel braccio Bicalutamide.
I più comuni sono stati: fatica ( 5% ), ipertensione ( 5% ) e anemia ( 3% ). ( Xagena )
Fonte: Journal of Clinical Oncology, 2016
Xagena_UrologiaOncologica_2016